La criochirurgia è una metodica ampiamente utilizzata in dermatologia, i cui vantaggi rispetto ad altre tecniche sono da tempo stati criosperimentati. Consiste nella repentina applicazione di basse temperature su tessuti malati o anomali al fine di determinarne la necrosi cellulare per congelamento. I vantaggi di questa tecnica sono rappresentati dalla possibilità di trattare la lesione in assenza di anestetico locale, infatti il freddo riduce di molto la sensibilità dei tessuti ed il disagio avvertito dal paziente è minore rispetto alla sola inoculazione dell’anestetico, si evitano iniezioni con aghi che spesso sono male accettati dal paziente, e si evita di introdurre nel organismo farmaci (anestetici locali) che possono avere controindicazioni e reazioni inaspettate; la cicatrizzazione in seguito ad applicazione di crioterapia avviene in genere in 10-15 giorni. L’agente criogenico che viene utilizzato per eseguire questi interventi deve avere la possibilità di espletare il proprio effetto con rapidità, per questo sono stati utilizzati diversi agenti criogenici, ciascuno con le proprie peculiarità. I gas vengono conservati in bombole pressurizzate e quando si espandono alla pressione atmosferica assorbono calore sino a raggiungere temperature molto basse ma quasi sempre inopportune allo scopo della criochirurgia. Tra questi quello con le migliori performance è il protossido d’azoto che riescie a raggiungere la temperatura di -89°C e con il quale è possibile trattare le lesioni le più piccole e superficiali. L’enorme vantaggio di questi agenti è la possibilità di essere facilmente conservati, trasportati e manipolati.
L’azoto liquido è; l’agente criogenico più potente infatti raggiungere -196°C, garantendo sempre un trattamento efficace della lesione ed è senza dubbio l’agente con il quale si ottengono i migliori risoltati. Purtroppo però questa sostanza è estremamente volatile, infatti alle temperature in cui noi viviamo andrebbe in sublimazione, e deve essere pertanto conservata in dei contenitori paticolari (dewar) che danno un notevole isolamento termico. L'azoto liquido deve inoltre avere la possibilità di evaporare al fine di non far esplodere il contenitore, esaurendosi così in pochi giorni, anche se non viene utilizzato. I vantaggi della criochirurgia sono rappresentati dalla scarsità di controindicazioni, dalla possibilità di essere effettuata ambulatoriamente, dalla compatibilità con tutti i trattamenti e dalla semplicità dell'intervento. E' quindi una tecnica adatta anche a soggetti anziani . La criochirurgia è particolarmente indicata per quelle sedi in cui l'escissione seguita da sutura non è facile da eseguire. Le sedi in cui tale difficoltà è più pronunciata sono il centro del volto in cui, soprattutto nell'anziano i problemi di riparazione sono elevati in quanto c'è scarsa elasticità della cute, la punta del naso, le orecchie. Tale problematica si evidenzia in particolare a livello dell'apice della piramide nasale, che così risulta la sede elettiva per la criochirurgia. Si usa soprattutto per il trattamento delle verruche, ma il suo impiego, nelle mani del dermatologo esperto, può essere esteso a molte altre patologie dermatologiche quali tumori della pelle.
L’azoto liquido è; l’agente criogenico più potente infatti raggiungere -196°C, garantendo sempre un trattamento efficace della lesione ed è senza dubbio l’agente con il quale si ottengono i migliori risoltati. Purtroppo però questa sostanza è estremamente volatile, infatti alle temperature in cui noi viviamo andrebbe in sublimazione, e deve essere pertanto conservata in dei contenitori paticolari (dewar) che danno un notevole isolamento termico. L'azoto liquido deve inoltre avere la possibilità di evaporare al fine di non far esplodere il contenitore, esaurendosi così in pochi giorni, anche se non viene utilizzato. I vantaggi della criochirurgia sono rappresentati dalla scarsità di controindicazioni, dalla possibilità di essere effettuata ambulatoriamente, dalla compatibilità con tutti i trattamenti e dalla semplicità dell'intervento. E' quindi una tecnica adatta anche a soggetti anziani . La criochirurgia è particolarmente indicata per quelle sedi in cui l'escissione seguita da sutura non è facile da eseguire. Le sedi in cui tale difficoltà è più pronunciata sono il centro del volto in cui, soprattutto nell'anziano i problemi di riparazione sono elevati in quanto c'è scarsa elasticità della cute, la punta del naso, le orecchie. Tale problematica si evidenzia in particolare a livello dell'apice della piramide nasale, che così risulta la sede elettiva per la criochirurgia. Si usa soprattutto per il trattamento delle verruche, ma il suo impiego, nelle mani del dermatologo esperto, può essere esteso a molte altre patologie dermatologiche quali tumori della pelle.
Lesioni benigne accessibili alla crioterapia (le più frequenti)
- Cheratosi o verruche seborroiche
- Cheratosi senili
- Lentiggini senili
- Lentiggini semplici e solari
- Verruche volgari
- Verruche plantari e periungueali
- Condilomi acuminati della zona genitale e anale
- Tumori e condizioni precancerotiche accessibili alla crioterapia (i più frequenti)
- Precancerosi attinica del volto e della testa (cheratosi attinica)